Il Ripasso 4: Morphine

Più che una breve biografia musicale, l’ennesimo atto di ribellione. Verso il non linguaggio di Piero Scaruffi, punto di riferimento immeritato, deragliante, nel web. E ancora di più contro i suoi tardi epigoni di Ondarock che ne copiano pedissequamente argomentazioni cadendo nelle stesse fumosità e negli stessi errori. Tentiamo di dare quantomeno un punto di vista un po’ diverso su un gruppo degli anni 90.

I Morphine sono stati importanti non perché innovativi (criterio ottuso per convalidare l’opera di un artista, basato sull’equivoco del progresso come unico valore), ma anzi sono stati notevoli proprio per la loro capacità di essere riepilogatori. Hanno saputo condensare blues, country, rhythm and blues (quel genere in origine sporco e semplice, cugino ignorante del jazz), rock’n’roll, folk, tutto in una musica oscura e coerente.

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Il Ripasso 2: Slint

Slint bandSorprendenti. La prima cosa che mi viene da pensare è come nel Kentucky del pollo fritto, anche se nella capitale Louisville, dei bambini di 11-12 anni (adesso si dice così no? si retrocede con la classificazione dell’età, una volta si sarebbero chiamati ragazzini…) inforchino chitarre elettriche, uno picchi su una batteria, un altro tenga il ritmo sul basso e così nasce una punk band. 11, 12 anni. In Italia a 11, 12 anni cosa fanno oggi i “bambini”? giocano alla Playstation o come cavolo si chiama (Wii?) e stop. Continua a leggere

Dopo Mubarak

President George W. Bush and Egyptian Presiden...

Hosni Mubarak

Venerdì 30 settembre 2011, e a Ferrara, al Festival di Internazionale, si è parlato dell’Egitto dopo Mubarak con alcuni giovanissimi opinion leader, in gran parte blogger. Issandr el Amrani, fondatore dell’autorevole blog “The Arabist“, Hossam el Hamalawy, vincitore del premio giornalistico dedicato ad Anna Politkovskaja, e autore del blog “Arabawy”. Infine Ahmed Nagi, giornalista e scrittore, e Sarah el Sirgany, blogger.

Alla data dell’incontro, e tuttora, la situazione è molto confusa, a causa di un governo di transizione militare, “inquinato” dalla presenza di eminenze del precedente governo di Mubarak, che pare ostacolare le richieste di cambiamento.

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